I valori in cui credo

Primi giorni dell’anno, tempo di riflessioni a largo spettro. E così mi sono ritrovato a considerare l’attuale situazione politica italiana e generale, e a disperare ancor più per il futuro.

A guardarsi indietro, è facile vedere che gli ultimi decenni sono stati dominati, qui in Italia, dal triangolo mafia-chiesa-massoneria.
Prima nel lungo patto tra chiesa e mafia (rappresentata da Berlusconi e dalla sua corte).
Ora, con il declino di Silvio, la mafia sta tentando le sue carte Continua a leggere

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Lavorare

Riflessione per il nuovo anno, per tutti quelli che ogni mattina si alzano, vanno in un posto a fare delle cose, e a fine mese ricevono dei soldi sul conto in banca:

In futuro, prima di riempirvi la bocca con la frase “Eh no ma perché IO lavoro!“, chiedetevi come sarebbe il mondo senza di voi. Chiedetevi quale è il vostro reale contributo alla società, all’umanità, quale è il reale valore di ciò che fate. E poi chiedetevi se la lauta cifra che ricevete ogni mese vale ciò che avete prodotto.

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Panem et preservativa!

Bergoglio se n’è uscito con una delle sue solite propagande populiste: lancia la “Campagna contro la fame nel mondo”, perché “um miliardo di affamati è scandalo”.

E allora anch’io lancio un appello: diamo loro pane e preservativi.
Oggi il cibo ancora basterebbe a sfamare tutti e 7 i miliardi, ma se continuiamo ad aumentare, un giorno non basterà più. E allora, cosa faremo?

 

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Oh yeah!!!

 

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Per quei giorni un po’ così…

...per quei giorni un po' così...

Messaggio delicato per comunicare la temporanea indisponibilità a relazionarsi. Ora disponibile anche su magliette, adesivi, spille, per non correre mai il rischio che qualcuno possa fingere di non saperlo.

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“Perle” di saggezza condominiale

… e notare il “Brava” scritto con la stessa grafia!

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Ma lasciateci lavorare!

C’è una cosa che dovrebbero spiegarci sin dalla più tenera età. E cioè che non conta cosa si studia, che lavoro si fa, quali qualità si hanno, ma più si va avanti, più il proprio “lavoro” si trasformerà in una infinita serie di telefonate, email, riunioni, chiacchiere e discussioni con decine di persone.

Purtroppo le “capacità relazionali” sono una di quelle abilità trasversali (insieme alla conoscenza della grammatica, delle lingue, del ragionamento logico e critico, della matematica, dell’abc delle scienze, ormai sempre più dell’informatica, e di varie altre discipline) che si dà per scontato che tutti dovrebbero avere, e che perciò ci si dimentica di insegnare.

Il risultato è che migliaia di persone per altri versi brillanti, si trovano poi frustrate perché desiderano solo svolgere il lavoro per cui sono più portate e per cui hanno studiato per una vita, e invece sono costrette per il 70% del tempo a fare pubbliche relazioni.

L’altro inquietante risultato è che ci sono anche tante altre persone che non eccellono in alcun campo, ma poiché hanno buone capacità relazionali, si prendono l’incarico (e vengono delegate) di svolgere loro le pubbliche relazioni al posto delle persone brillanti, con risultati spesso disastrosi.

L’ultimo spaventoso risultato è che molte persone che hanno solo ottime capacità relazionali, riescono a (far finta di) eccellere, al posto delle persone brillanti.

Sarebbe tutto più semplice se ogni giorno, come un mantra, dalla prima elementare, ci ripetessero “studia sodo, diventa un genio in un qualche campo, ma ricordati che passerai la maggior parte del tuo tempo al telefono con degli idioti”.

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L’onestà del nostro ex presidente del consiglio

Ecco come viene definito Berlusconi dal tribunale:

e poco sotto, ancora:

I danni che ha creato a questo nostro Stato, a livello culturale, non sono purtroppo quantificabili.

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Il pensiero mafioso/berlusconiano

[…] le cose vanno male. E, si capisce, vanno male per tutti: non è che lo scotto debbo pagarlo solo io, anche gli operai debbono pagare la loro parte… E non hanno avuto salario per due settimane…
– Per tre mesi – corresse l’altro sorridendo.
– Non ricordo con precisione… Ed ecco che mi fanno la protesta: fischi davanti casa mia, parolacce che non le dico; robe da ammazzarli… Ebbene: vado a ricorrere da lui [il capitano di polizia], e sa che mi dice? «Avete mangiato oggi?» «Ho mangiato» dico. «E anche ieri» fa lui. «Anche ieri» dico io. «E la vostra famiglia non soffre fame, vero?» mi domanda. «Ringraziando Dio» dico «non la soffre». «E questa gente che e venuta a far cagnara davanti case vostra, ha mangiato oggi?» Stavo per dirgli «e che me ne fotto io se ha mangiato o non ha mangiato?» ma per educazione rispondo «non lo so». Lui mi fa «dovreste informarvi». Io dico «sono venuto da lei perché stanno davanti casa mia e mi minacciano: mia moglie e le mie figlie non possono uscire manco per andare a messa». «Oh» dice «le faremo andare a messa: siamo qui per questo… Voi non pagate gli operai e noi facciamo andare a messa vostra moglie e le vostre figlie» con una faccia che, lo giuro, e lei sa quanto sono caldo, mi faceva venire il prurito alle mani…

Leonardo Sciascia, Il giorno della civetta, 1961

Poche, semplici righe che riassumono il modo di pensare dei tanti berlusconiani. In bocca ad un mafioso. Fa quasi pensare che la mafia, da “non esistente” che era (interrogazione parlamentare del 1960), sia poi stata sdoganata sotto il nome di “liberismo”…

 

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La buffonata dei concorsi Europei

Sono disgustato. E mi sento preso in giro. E’ evidente che anche nella UE, i concorsi non servono a selezionare gente per assumerla, ma sono solo una scusa per giustificare gli stipendi a centinaia di persone che non avrebbero altrimenti motivo di esistere.

Sono appena tornato da un test “scritto” per un concorso “EPSO” per selezionare ricercatori al fine di creare una lista che poi potrà essere usata da enti europei per chiamare persone a fare una ulteriore selezione per poi poter essere assunti a tempo determinato. Già detta così, sa di buffonata. Continua a leggere

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