Penso che le persone atee siano, in media, più giuste e virtuose di quelle credenti, per il semplice motivo che alla fine della giornata, l’ateo deve per forza fare i conti con la propria coscienza, mentre il credente può facilmente giustificarsi dietro ad una “buona causa” (in genere la volontà divina…) o sperare nel perdono (soprattutto i cattolici).
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A million burning books
Like torches in our hands
A fabric of ideals
To decorate our homes
A thousand generations
The soil on which we walk
A mountain of mistakes
For us to climb for pleasure— Covenant, Call The Ships To PortIscriviti alla newsletter!
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