Cade aereo con a bordo i Rolling Stones, Pink Floyd, Police, U2, Kraftwerk ed il Coro dello Zecchino d’Oro

ROMA – Il terrorista anarchico anti-copyright Abbah-Sah Stamu-Sikah nelle prime ore dell’alba ha dirottato l’aereo che stava portando i più grandi musicisti mondiali a Roma per il Concertone di Capodanno organizzato dal Papa in Piazza S.Pietro nell’ennesima operazione di marketing pro-Vaticano. L’attentatore è riuscito a prendere il controllo dell’aereo e dirigerlo contro il palazzo della Siae a Roma, dove l’ha fatto schiantare  facendo fuori in un solo colpo gli ultimi grandi artisti ancora vivi al mondo.

I Vigili del Fuoco sono all’opera per tentare di domare il gigantesco incendio che si è sviluppato, alimentato dalle migliaia di faldoni presenti negli archivi. È giallo sulla mancanza di intervento da parte dell’aeronautica militare, che ha già scaricato la colpa sul sindaco Raggi: “A causa della nuova giunta, Roma non era più considerata obiettivo sensibile” si giustifica il Comandante Scrociapolli.

Si chiude così l’annus horribilis 2016. I pochi artisti superstiti a quanto pare sono rinchiusi in bunker anti-atomici intenti in strani riti anti-sfiga, in attesa del 1 gennaio.

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L’incoerenza macroscopica di chi approfitta del terrorismo

Basta leggere i giornali. Anzi, basta guardare i telegiornali. E attaccare il cervello. Perché le incongruenze sono macroscopiche, talmente macroscopiche che riescono a farcele passare per cose assolutamente normali e sensate.

1. Negli USA è scandalo per la fuga delle email del Partito Democratico. Per i giornali e i telegiornali di tutto il mondo è un affronto al diritto alla privacy, che è sacrosanto! Oppure non lo è, almeno nella notizia successiva, in cui si suggerisce che dovrebbero essere vietate le app che permettono di inviare messaggi cifrati, perché verrebbero usate (anche) dai terroristi.

E subito dopo, intervista al tg1, il nostro presidente della repubblica, alla domanda “Cosa dobbiamo fare per difendere i cittadini senza rinunciare ai fondamenti della società occidentale?” risponde, con (in)coerenza talmente evidente che non se n’è accorto nessuno: “Quel che occorre è una efficace azione di intelligence, di polizia”.

2. Altra notizia, altra incongruenza. Muore un prete (poveraccio, sia ben chiaro) per mano di due teste di c…o esaltati, e la chiesa cattolica e le comunità islamiche si mobilitano, i musulmani vanno a messa per esprimere solidarietà. Già, ma quando hanno ammazzato l’intera redazione di Charlie Hebdo, dov’era tutta questa solidarietà?

“Non è una guerra di religione”. Ma tranquilli, non l’ha mai pensato nessuno! E’ una guerra contro i valori laici, infatti! E guarda caso anche la chiesa non li difende.

Ma a quanto pare, sono tutti contenti della ritrovata unità. Senza rendersi conto che oggi l’oscurantismo ha vinto. L’unità delle religioni contro la laicità.

 

E aggiungo: gli islamici non vogliono seppellire l’attentatore nel loro cimitero. E ci sta. Ma i cristiani si sono forse dimenticati del “porgi l’altra guancia”? Perché se volessero essere coerenti con gli insegnamenti del loro capostipite, dovrebbero offrire loro la sepoltura, perdonando l’attentatore. Vedremo se avranno un minimo di coerenza…

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Dei simboli religiosi a scuola

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(spero che non me ne vorrà Stefano Disegni – tutti i diritti sono e restano suoi – ma più circola meglio è!)

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Gli undici comandamenti laici

Gli undici comandamenti laici

Dopo i fatti di questi giorni, ho pensato di aggiungere un “comandamento” ai Dieci comandamenti laici, che sono così diventati undici:

1. Si può ridere e fare satira su tutto, nulla è tabù
2. Sii di mentalita’ aperta e pronto a cambiare il tuo pensiero con nuove prove
3. Sforzati di capire cio’ che e’ piu’ probabilmente vero, non credere in quello che vorresti lo fosse
4. Il metodo scientifico e’ il mezzo piu’ affidabile per comprendere la natura
5. Ogni persona ha il diritto di disporre del proprio corpo
6. Dio non e’ necessario per essere una buona persona o per dare alla vita pienezza e significato
7. Sii attento alle conseguenze delle tue azioni e riconosci che devi assumertene la responsabilita’
8. Tratta gli altri come vorresti che trattassero te e come ti aspetti ragionevolmente che vogliano essere trattati. Pensa al loro punto di vista
9. Noi abbiamo la responsabilita’ di tenere in considerazione gli altri, comprese le future generazioni
10. Esiste piu’ di un modo giusto di vivere
11. Lascia il mondo un posto migliore di come lo hai trovato

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Perché il terrorismo

Ora, per mia fortuna non sono grillino perciò posso permettermi di andare contro gli americani senza sentirmi dire che tratto con i terroristi (o che sono io stesso un terrorista).
Comincio però col dire che no, non giustifico assolutamente i mezzi dei terroristi, e solo con molta difficoltà riesco a capire le loro ragioni.

E’ pur vero però che nessuno riesce a fare un passo sufficientemente indietro per vedere le cose da una distanza sufficiente a capire realmente i motivi di ciò che sta succedendo.
Anche gli analisti più distaccati, che scrivono su Al Jazeera, alla fine rimangono intrappolati nella logica del “noi contro loro”. Senza considerare un fatto fondamentale, e porsi una domanda ancor più fondamentale.

Il fatto fondamentale è che un conto sono le belle dichiarazioni di facciata (“dobbiamo sconfiggere i terroristi! chi si mette contro gli americani peste lo colga!”) utili a far contento l’elettorato, un altro conto invece la realtà dei fatti. I guerrafondai non vanno in prima linea, non vengono uccisi, non vedono esplodere la propria casa e i propri figli morire sotto le macerie: anzi ci guadagnano il doppio perché vendono armi ad entrambi i fronti. Oggi noi stiamo inviando armi in Iraq, e tutti contenti. Ma chi festeggia davvero sono le tante fabbriche di armi (ma che davvero credete alla storia dell’arsenale russo confiscato???) che stavano in crisi.

La domanda ancor più fondamentale è invece “perché? qual’è la causa?”. La domanda che sempre, costantemente, tutti si dimenticano di porsi, in ogni situazione.
Ora, io sarò pure un marxista irriducibile, ma a mio parere per capire qualsiasi situazione, occorre analizzare gli avvenimenti storici che l’hanno prodotta, ed il contesto socio-culturale-politico.

L’analisi che ho in mente è probabilmente troppo complessa sia per i miei mezzi cognitivi, sia per la mia poca conoscenza della storia, sia per lo spazio da dedicarvi su un blog, senza contare il limitato interesse dei pochi lettori. Cercherò di farne un sunto per sommi capi. Se a qualcuno andasse di riempire i vari vuoti, magari lasciando commenti, ne sarei felice.

Per prima cosa voglio perciò fare un parallelo con tante altre rivolte. Una noi italiani la conosciamo bene: la lotta di liberazione contro gli austriaci (prima di strillare leggete fino in fondo). La somiglianza con la situazione attuale è la stessa di tutte le altre lotte di liberazione (si pensi al Sud America del Che): di sicuro i benpensanti al potere parlavano malissimo dei rivoluzionari, ne raccontavano le gesta orribili, li dipingevano come poco più che animali, etc. Tuttavia, tranne rari casi, i metodi usati dai rivoltosi non includevano il farsi saltare in aria negli autobus. Il terrorismo è un prodotto relativamente recente, soprattutto nelle sue accezioni kamikaze.
Viene perciò da chiedersi per quale motivo si sia arrivati a questo. I benpensanti diranno che i terroristi “non conoscono il senso dell’onore”. Io penso che se uno ha a disposizione mezzi diversi dal farsi esplodere, per combattere, li usa. Il terrorismo kamikaze è l’estrema ratio dell’estrema ratio, ed evidentemente è usato da chi non ha a disposizione nessun altro mezzo.
Con questo, non sto dicendo che li capisco, né tantomeno che condivido. Secondo me chiunque prende in mano un’arma, da qualunque lato in qualunque luogo per qualunque motivo (inclusi militari di ogni bandiera), è un delinquente, un subumano, un essere disprezzabile, anche se non uccide nessuno (ben peggio se uccide anche qualcuno).

Il punto dove voglio arrivare, è che l’evoluzione tecnologica e la globalizzazione, hanno reso pressoché impossibile ribellarsi alla cultura dominante con i mezzi usati in passato. Il sistema di potere diffuso ormai in ogni angolo del pianeta, ha a dispozione tanti diversi mezzi avanzatissimi per mantenere il potere. Guardando la realtà con un po’ di distacco, si vedono chiaramente in atto questi mezzi: a partire dal controllo scientifico della stampa e televisione, per cesellare l’opinione pubblica con strumenti di ingegneria sociale studiati in laboratorio, passando per lo spionaggio sistematico ed automatico di tutti i mezzi di comunicazione, così da prevenire qualsiasi tentativo di organizzare opionioni contrarie, per arrivare al controllo coercitivo di qualsiasi tentativo reale di ribellione, con armi sofisticatissime.

Le persone più civilizzate, meno rivoluzionarie, e che non si vedono bombardare la casa di qualche parente o amico, a questa situazione reagiscono o con una scrollata di spalle (“io da mangia’ ce l’ho, cazzi loro”) o al massimo indignandosi su un blog o su facebook. Ma c’è pure gente che per vari motivi vuole ribellarsi davvero, cerca un’alternativa a questo controllo statunitense-russo-cinese-israeliano alla Matrix.

Ecco, a mio parere l’islam, nella sua accezione più violenta, sta avendo questo enorme successo, per il banale motivo che agli occhi di molti, appare come l’unica alternativa per combattere questo sistema di potere. Solo un’ideologia così estremista poteva trovare il modo di organizzarsi contro un nemico così onnipresente ed onnipotente. Tutti gli altri, più moderati o meno organizzati, sono stati disfatti, disgregati, nullificati dal sistema di potere.

Forse il gigantesco Matrix che è diventata la nostra società, riuscirà a disgregare anche la jihad islamica. Ma non risolverà il problema. E’ come la lotta contro i batteri: puoi inventare tutti gli antibiotici che vuoi, ma il problema è endemico, e si evolve insieme alle contromisure che pian piano si inventano.

Ciò che la nostra società dovrebbe capire, prima di produrre (per semplice evoluzione darwiniana, applicata alle idee e alla cultura – si veda la teoria Memetica) un nemico così potente da non riuscire più a sconfiggerlo, è ciò che neanche Matrix era riuscita a comprendere: che il dissenso non è qualcosa da demonizzare e combattere.

Il giorno in cui non ci saranno gruppi di potere talmente terrorizzati di perdere i propri privilegi da combattere con qualsiasi arma (ridicolizzare, infangare, demonizzare, arrestare, torturare, bombardare) contro chiunque propone alternative, svanirà per incanto qualsiasi nemico.

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Il quotidiano senza cazzate

Io non ce la faccio più. Non si può aprire il sito di un quotidiano e trovare la prima notizia (intendo, vera notizia) al dodicesimo posto, dopo bergogli, suore, calciatori, cani, bambini, cantanti e attori. Soprattutto ormai una notizia su due riguarda il papa o robe affini: ma chi se l’incula!

Ma non possono permettere di personalizzare la pagina e filtrare le cazzate? Io vorrei un giornale senza: suore, papi, preti, miracoli, calciatori, sport in genere, attori e attrici, cantanti, viaggi, cani, gatti, criceti, polli, orsi, capre, bambini, troie, divorzi, matrimoni, motori, pseudoscienza e qualsiasi altra cosa che sappia anche da lontano di cazzata.

Forse faccio prima a non leggere più il giornale…

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Gli atei sono più buoni dei credenti

Penso che le persone atee siano, in media, più giuste e virtuose di quelle credenti, per il semplice motivo che alla fine della giornata, l’ateo deve per forza fare i conti con la propria coscienza, mentre il credente può facilmente giustificarsi dietro ad una “buona causa” (in genere la volontà divina…) o sperare nel perdono (soprattutto i cattolici).

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Capelli dal colore indefinito?

pantone

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Vanno di moda le “operazione simpatia”

In Italia vanno di gran moda le “operazioni simpatia”. Dopo il papa, ci si è aggiunto Renzi a fare i grandi annunci populisti di cambiamento, non facendo poi ovviamente un emerito cazzo di reale e tangibile.

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Guida alla Firma Digitale per Ubuntu Linux

Dal mio sito “ufficiale” www.cesarebianchi.com

La firma digitale sta lentamente prendendo piede, nel solito caos di leggi, regolamenti, infiniti pseudo-standard, etc. In realtà, le tecnologie esistono e sono usate da almeno dieci anni, e sarebbe stato semplicissimo implementarle se non ci si fossero messi di mezzo Stato, Regioni ed Enti vari, oltre che decine di soggetti privati che ne hanno voluto approfittare per guadagnarci, e sgomitando hanno solo creato entropia.

In tutto questo caos, poiché ormai sta diventando obbligatorio usare la firma digitale (che, forse fra un’altra decina d’anni, mostrerà i suoi reali vantaggi), cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, soprattutto per i (pochi) utenti di linux continua a leggere…

 

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